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comunicazione | 11 Aprile 2024 | 0 Comments

Mercato del lavoro: la doppia discriminazione delle donne con background migratorio

I dati dell’European Institute for Gender Equality EIGE collocano l’Italia al tredicesimo posto tra i paesi europei con 68,2 punti su 100 del Gender Equality Index nel periodo 2021-2022. Il punteggio italiano si trova al di sotto della media europea e il principale ambito in cui si rileva discriminazione di genere è proprio quello lavorativo.

Le elaborazioni di Fondazione ISMU sui dati Eurostat del 2022, riportati all’interno del Ventinovesimo Rapporto sulle migrazioni 2023, relativi alla partecipazione al mercato del lavoro italiano e alla disoccupazione per cittadinanza e genere segnalano una forte penalizzazione delle donne con cittadinanza non italiana e non comunitarie.

Per la popolazione italiana il tasso di disoccupazione è del 7,6% di cui 6,8% maschile e 8,7% femminile mentre per la popolazione con provenienza extra EU, è del 12,0% di cui 9,6% maschile e 15,2% femminile.

È evidente, sottolineano i ricercatori, una disparità di genere rispetto alla presenza nel mercato del lavoro a cui si sommano gli ostacoli e le discriminazioni che le donne straniere si trovano a dover affrontare. Tali ostacoli sono legati non solo ad una forte e ben nota segregazione del mondo del lavoro, che vede le donne con background migratorio presenti in maniera massiccia nel settore della cura personale, ma anche ad un insieme di pregiudizi che devono affrontare nella fase di recruitment.

Per saperne di più: https://www.ismu.org/wp-content/uploads/2024/03/Factsheet-ISMU_Donne-lavoro_Bonini_Facchetti_Ortensi.pdf