Diminuiscono i permessi di soggiorno per lavoro in Italia: -42,2% rispetto al 2022
Nel 2023 l’Italia ha registrato una significativa diminuzione nel rilascio di permessi di soggiorno per motivi lavorativi, che hanno toccato quota 39mila, segnando un calo del 42,2% rispetto all’anno precedente. Questo decremento, dovuto in parte all’esaurimento dell’effetto della regolarizzazione del 2020 (D.l. 24/2020), ha portato i permessi per lavoro a costituire appena l’11,8% del totale dei nuovi permessi rilasciati. Nonostante la minore affluenza, i dati confermano come oltre un terzo dei permessi per lavoro del 2023 (circa 13mila) sia ancora legato alla regolarizzazione straordinaria di tre anni fa.
Nel 2022, i permessi rilasciati per emersione costituivano il 72,6% di tutti i permessi per motivi lavorativi; tuttavia, con l’esaurimento di questo effetto, i flussi migratori in entrata si sono ridotti considerevolmente, portando anche a un cambiamento nella distribuzione per genere. Nel 2023, il 72,5% dei nuovi ingressi per motivi di lavoro ha riguardato cittadini di sesso maschile, con una diminuzione della quota femminile, che è scesa al 27,5% (rispetto al 38,4% dell’anno precedente).
Un’analisi dei permessi di soggiorno rilasciati mostra che circa 13.800 sono stati concessi per lavoro dipendente, mentre circa 8.200 permessi sono stati rilasciati per attività stagionali, settori che continuano a richiedere una forza lavoro straniera significativa ma che, al contempo, mostrano una leggera contrazione.
Per consultare il report: https://www.istat.it/wp-content/uploads/2024/10/REPORT-CITTADINI-NON-COMUNITARI_Anno-2023.pdf