Redditi degli immigrati in ripresa dopo il Covid
Secondo i ricercatori della Fondazione Leone Moressa, nel 2022 il numero di contribuenti immigrati ha raggiunto il massimo storico, superando anche i livelli pre-Covid. Una ripresa che, oltre che nel mercato del lavoro, si concretizza in quasi 10 miliardi di Irpef versati nelle casse dello Stato. Lo scenario economico attuale, inoltre, ha evidenziato una carenza di manodopera legata alle dinamiche demografiche e al riassetto del mercato del lavoro, rendendo necessari nuovi ingressi di lavoratori immigrati. Ingressi che, come evidenziato anche dal DEF 2023, porteranno benefici economici e fiscali a medio e lungo termine.
Nel 2022 sono 4,3 milioni i contribuenti nati all’estero, il 10,4% del totale, per un volume di redditi dichiarati di 64 miliardi, un reddito pro-capite di 15.410 euro e un gettito Irpef di 9,6 miliardi. Il 15,3% dei contribuenti nati all’estero è nato in Romania (658 mila). Seguono Albania (350 mila), Marocco (267 mila) e Cina (189 mila). Mediamente la componente femminile si attesta al 44,5%, con picchi molto più alti tra i paesi dell’Est Europa (Ucraina, Moldavia, Polonia) e dell’America Latina (Perù, Brasile).
Oltre la metà dei contribuenti nati all’estero si concentra in quattro regioni: Lombardia, Emilia Romagna, Veneto e Lazio. Mediamente i contribuenti stranieri rappresentano il 10,4% del totale, ma nelle regioni del Centro-Nord i valori si alzano, superando il 14% in Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia e Trentino A.A.
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